… pesca e natura

L’altro giorno a pesca (diversi anni fa! ndr), in un torrente dell’Appennino tosco romagnolo, mi sono soffermato ad ascoltare il “rumore” della natura che arrivava da ogni parte riempiendomi le orecchie e tutto me stesso. Ho provato ad ascoltare bene se giungevano rumori “alieni”, auto, moto, voci… ma niente… ero completamente “isolato”!

I rumori erano gli stessi che poteva ascoltare qualsiasi persona passata da dove ero io anche migliaia di anni fa… lo scorrere impetuoso dell’acqua, il rumore del vento che scuoteva i rami e le foglie degli alberi. Anche quello che vedevano i miei occhi era stupendo: l’acqua limpida del torrente che scorreva fresca attorno a me saltando qua e la formando buche schiumose, gli alberi che si stavano “spogliando” dalle foglie oramai rosso ruggine ai primi aliti di vento autunnale. E solo vedere queste foglie librarsi in aria per poi adagiarsi a terra era uno spettacolo. Allo stesso tempo osservavo le schiuse di piccoli insetti grigio scuro, Leuctra Fusca, dell’ordine dei Plecotteri, penso, che si dibattevano in aria scaldandosi al sole ancora caldo di fine ottobre.

È stupendo vivere in queste “dimensioni” non più considerate dalla maggior parte di noi, è stupendo soffermarsi ad ascoltare e guardare la natura, il volo di un falco mi riempie il cuore di gioia, l’avvistamento di un capriolo che mi osserva timoroso a non più di 50 metri di distanza mentre è in procinto di guadare il fiume, è un’immagine che non riesco a cancellare dalla mente.

La pesca con la mosca è anche questo, è anche osservare la natura ed imparare da essa, è fermarsi a mangiare un panino e vedere come sbucata da nulla una bella trota in caccia, osservarla mentre anche lei si ciba bollando a galla, vederla che si avvicina mentre immediatamente il pensiero va alla canna poggiata in terra di fianco a me, ma priva dell’esca, senza nessuna mosca legata al finale strappato. Allora, non rassegnato, ma consapevole di ammirare qualcosa di straordinario continuo a mangiare il mio panino, seduto evitando movimenti bruschi per non spaventare il pesce. Bolla ancora e sparisce dietro un sasso. Prima di finire il mio pranzo eccola comparire nuovamente: stesso giro di prima, ed io sempre lo stesso comportamento, sempre immobile fin quando la trota scompare ancora dietro il sasso. Posso finalmente aggiustare il finale e montare la mia imitazione attendendo immobile la sua comparsa. Non si fa attendere molto, eccola ancora a carpire piccoli insetti intrappolati nella tensione superficiale dell’acqua. Lancio attentamente senza muovermi molto… vede la mia mosca, si avvicina ad essa… trattengo il respiro… ma niente, a due centimetri dall’imitazione si accorge che qualcosa non va e se ne torna lentamente qualche decimetro più sotto. Fortunatamente non si è spaventata. Recupero e cambio tipo di mosca… monto un’imitazione di Plecottero generica, simile a quelle che volavano qualche minuto prima. Ecco di nuovo la trota, rilancio attentamente, questa volta la presentazione è più convincente… si avvicina, lentamente, apre la bocca ed afferra la mosca… inizia la “lotta”. L’amo senza ardiglione, l’attenzione nello slamarla è di rigore, dopo averla misurata di nuovo la libertà. 44 centimetri, un bel pesce per un torrentello appenninico.

Mi sento appagato, potrei tornarmene a casa, ma la giornata è troppo bella, mi fermo ancora, so già che non prenderò molto, il tratto di fiume che ho deciso di battere penso non sia molto ricco di pesce, infatti catturerò solo un’altra trota sui 30 centimetri e qualche vairone. Ma non importa, è più il tempo che passo a guardarmi intorno, a guardare i bellissimi colori che si materializzano al calare del sole a rendere interessante questa bellissima giornata di pesca.

Glauco da “piccino” in pesca sul Cordevole

Pipam

(Perché un tempo pescavo!)

Giugno 2006, a pesca nelle acque salate della Sardegna

http://www.pipam.org/index.php/fly-fishing-magazine/avventure/344-ita-una-esperienzao-meglio-un-battesimo-sw

Giugno 2011, a pesca di lucci nella acque della magica Irlanda

http://www.pipam.org/index.php/fly-fishing-magazine/avventure/2593-irl-a-lucci-in-irlanda

Una classica di Pipam… a pesca di lucci

http://www.pipam.org/index.php/fly-tying-word/fly-swap/2539-14d-fly-swap-pipam-qmosche-da-luccioq

Una classica di Pipam… a pesca di cheppie

http://www.pipam.org/index.php/fly-tying-word/fly-swap/2538-15d-fly-swap-pipam-qmosche-da-cheppieq

Il gilet di un pescatore “serio”, quando andavo ancora a pesca

http://www.pipam.org/index.php/cerchi/2790-unocchiata-al-nostro-gilet

Questo me lo ero perso

http://www.pipam.org/index.php/cerchi/3000-la-nazionale-di-gennaio

PaM…

(Perché un tempo pescavo… reprise!)

E mi lancio a fare qualche lancio!
La PaM è la mia “droga”, è la mia evasione dal mondo, ho sempre amato pescare… ma il mio vero Grande Amore riferito alla pesca è la PaM, la Pesca a Mosca! Bella, completa… unica..!